per via di un
post su
la vonorace, complice la neve fuori e un po' di calma in ufficio, ho letto, finalmente,
l'articolo di beppe grillo sul caso parmalat e sul crepuscolo dell'italia pubblicato su
internazionale.
che dire?
la mia prima impressione è che ti fa cadere le braccia.
perché esprime compiutamente ciò che sai che è così, ma non hai focalizzato compiutamente.
perché ti descrive così come sei, impegnato ad abbruttirti nella vita e nel lavoro quando nell'epoca della tua formazione sei stato gasato a pansare che il mondo non aspettava che te per compiere il nuovo grande passo avanti. e hai capito che l'onestà, il duro lavoro, la modestia non pagano. piuttosto servono a catalogarti come co***ne. questo mondo è dei furbi. questo non te lo avevano insegnato.
perché, andando oltre le frustrazioni personali, vedi la descrizione della tua generazione che spreca il proprio talento vedendolo ingabbiato e represso.
perché vedi l'impotenza di cambiare. te e il mondo in cui vivi.
perché vedi che chi ha i mezzi non lo fa. o forse ne è partecipe.
ma non voglio che la maliconia abbia il sopravvento.
occorre combattere.
resistere, resistere, resistere.
dalle piccole cose. a costo di prenderlo nel c**o (e qui non vi è il dubbio se ciò accadrà o meno, ma solo quante volte occorrerà). fino alla croce che si mette sul pezzo di carta nell'intimità di quattro pezzi di compensato.
quindi ecco perché questo post. non tanto per amplificare la personale frustrazione, ma, sperando sia utile anche a un solo avventore di questo ammasso di bit, custoditi su chissà quale server , quel
link li in alto.