un blog morbido

20041229

wm1 - the new thing

moh che l'ho finito posso dire la mia. altre le trovate a partire da qui.
di cosa parla il libro lo copio pari pari da ibs così non sto a fare tutto lo spiegone.
Brooklyn, primavera 1967. Dopo le morti violente di alcuni musicisti dell'avanguardia jazz, la vox populi afroamericana diffonde la leggenda (o la storia vera?) dell'assassino noto con il nomignolo di "Figlio di Whiteman". Esiste davvero? E se si, è un agente dell'FBI o di qualche altro settore dell'establishment? Quasi quarant'anni dopo, una pletora di personaggi, intervistati non si sa bene da chi, racconta tra mille divagazioni la storia del "Figlio di Whiteman", di una giovane cronista scomparsa nel nulla, del Black Power, nonché del nuovo jazz di Ayler, Shepp e del loro nume tutelare, John Coltrane. Wu Ming 1 fa parte fin dall'inizio del collettivo Luther Blisset e poi di Wu Ming. Questo è il suo primo romanzo "solista".

orbene, a me è garbato. è stato complicato entrare nel meccanismo di lettura. farsi un'idea di chi parlava e quali fossero le relazioni tra i vari personaggi. non mi ricordo chi fosse, ma qualcuno diceva una cosa del tipo "in un libro sono le pagine più importanti sono le prime e le ultime: le prime devono coinvolgere il lettore e le ultime devono lasciargli un bel ricordo". ora, se dovessi utilizzare questo criterio, che mi pare discutibile di suo, in realtà, per valutare NT dovrei assegnare un giudizio insufficente. dell'inizio ho già accennato: non si capisce subito chi è chi e che c'entra. del finale, trattandosi di un paio di ammazzamenti ci si aspetta una soluzione che metta più o meno i vari pezzi insieme. la soluzione arriva. è lineare. mette a posto i principali tasselli del puzzle. ne lascia qualcuno in sospeso vuoi perché non fondamentale, vuoi perché è giusto lasciare un po' di curiosità, vuoi per lasciare spazio all'interpretazione del lettore. fatto sta che mi è parso che il finale chiudesse bruscamente. che scivolasse via verso la fine, perché deve finire. perché le pagine stanno finendo e non c'è più spazio per raccontare. occorre concludere. come se fosse scaduto il tempo. e ciò mi è dispiaciuto. mi è dispiaciuto in quanto mi piaceva parecchio ciò che era in mezzo tra inizio e fine: i punti di vista dei personaggi, i racconti dello sfondo in cui maturano gli avvenimenti, la citazione di fatti e persone realmente esistiti a me ignoti, la poderosa documentazione che doveva essere dietro il libro, la colonna sonora che non è stampabile su carta (ndr: wm1 informa che è possibile reperire la colonna sonora; purtroppo il p2p mi è impossibile), l'impossibilità, per ignoranza, di distinguere nettamente tra gli spunti reali e l'immaginazione di wm1. in sostanza, dopo un inizio lento, ho apprezzato il cuore del libro, il suo svolgimento, il suo divagare, il suo seminare dettagli, per poi non essere più interessato a come e a che finisse. come tutte le cose belle però è finito.

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